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LARS ROCK FEST

Intanto una notizia che come Gec stavamo aspettando, inutile negarlo, come si aspetta il sole dopo una giornata di pioggia. Più che una notizia, LA notizia: quest’estate il Lars Rock Fest tornerà, a due anni dall’ultima volta. Un buon motivo per ripercorrerne la storia, no?

Partiamo dalla fine. L’edizione 2019, l’ultima prima dello stop forzato imposto dalla pandemia, ha avuto un successo eccezionale con oltre 10mila spettatori (in un paese di 8mila abitanti, forse è doveroso ricordarlo), un nome di caratura internazionale come i Wolfmother a fare da headliner e più di 100 volontari sul campo. Un risultato che ci rende orgogliosi del percorso intrapreso e ci spinge ad alzare ancora più l'asticella.

Nel frattempo riavvolgiamo il nastro. Estate 2012: un piccolo gruppo di volontari con il supporto dell'amministrazione Comunale e della nascente Fondazione Orizzonti decide di offrire un festival musicale sulla falsa riga dei paesi limitrofi. Al centro del progetto, oggi come allora, ci sono due parole chiave: "qualità” e “gratuità”. Una selezione musicale curata, mettendo da parte facilonerie e strizzate d'occhio alle ultime tendenze, accompagnata dalla decisione di rendere gratis tutte le esibizioni.

Le prime quattro edizioni si svolgono in piazza XXVI giugno a Chiusi Scalo, raccogliendo consensi tra il pubblico e la critica. In cartellone figurano, tra gli altri, artisti come Cristiano Godano dei Marlene Kuntz, Diaframma, Massimo Volume, Radio Moscow, Soft Moon e Unknown Mortal Orchestra. Ai concerti intanto si affiancano gli “eventi collaterali”, iniziative che spaziano dalla presentazione di libri a incontri culturali e laboratori.

Dal 2016 visto il crescente seguito il festival si sposta nei vicini giardini pubblici, dotati di uno spazio maggiore, e potenzia la sua offerta live e non. Aumentano i mercatini e gli stand, si consolidano pub e ristorante dove ai piatti della tradizione senese si affiancano opzioni vegane e internazionali, ma soprattutto nel 2018 nasce Open Book, festival dell'editoria indipendente. Ma la musica resta il piatto principale: sul palco salgono artisti sempre più prestigiosi, dai Wire ai Suuns, passando per Public Service Broadcasting e Gangs of Four, Protomartyr e Japanadroids. Fino al boom dell'ultima edizione, con headliner di peso come Metz, Cloud Nothings e Wolfmother.

E adesso? Negli ultimi due anni il Lars è stato sostituito da un fratellino più piccolo, lo Zal Fest, nato grazie all'intesa tra Comune di Chiusi e Castiglione del Lago. Una manifestazione con biglietto di ingresso che si è dimostrata una valida alternativa per cercare di mantenere viva la fiamma dei concerti nonostante le restrizioni. E da quest'anno, con The Tallest Man on Earth, sarà un warm up per il ritorno in grande stile del Lars Rock Fest.

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